Per entrare nel mondo del lavoro servono le giuste competenze. Irene Paladino, Career Coach & Talent Acquisition Specialist Radar Academy, ci racconta quali sono le soft più richieste dalle imprese.
In un processo di selezione i recruiter valutano i candidati effettuando un matching tra le competenze possedute da questi ultimi e le richieste presenti nella job description.
Per questo, se da una parte è importante sapere come rendere il proprio Curriculum Vitae efficace, cosa scrivere nella lettera di presentazione e come affrontare un colloquio di lavoro, dall’altra è senza dubbio fondamentale conoscere le competenze più richieste dai selezionatori.
Il mercato del lavoro, infatti, è in continuo divenire. Le figure professionali più ricercate dalle aziende risentono dei cambiamenti sociali e culturali, nonché delle tendenze e di tutto ciò che accade intorno a noi. In un contesto tale le soft skill acquistano un ruolo di rilievo e sono tra le competenze più richieste, come ci racconta Irene Paladino, Career Coach & Talent Acquisition Specialist Radar Academy.
Soft skill: a cosa prestano attenzione recruiter e aziende?
Se le hard skill definiscono le competenze professionali, le soft skill possono essere definite come abilità interpersonali. In altre parole, attraverso le cosiddette competenze trasversali determinano il modo in cui ci rapportiamo con gli altri.
Ognuno di noi, a differenza di quanto accade con le hard skill, ne possiede alcune in modo spontaneo e naturale. Questo non significa che non è possibile allenare le soft skill. Al contrario, queste ultime possono essere migliorate sia attraverso una formazione on the job, sia mediante percorsi di studio specialistici.
Per questo conoscere le soft skill più richieste dalle imprese può essere un modo per entrare più velocemente nel mondo del lavoro, poiché ci offre l’opportunità di investire sulle nostre aree di miglioramento.
Tra le competenze trasversali che vi aiuteranno a distinguervi agli occhi dei recruiter troviamo:
- Teamworking
La capacità di lavorare in team e in sinergia con altre persone è importante per tutte le professioni. Si pensi, ad esempio, a tutti coloro che ricoprono ruoli manageriali e che sono chiamati a guidare gruppi di lavoro. Sarebbe impensabile fare tutto questo senza il saper collaborare, ovvero creare relazioni finalizzate a rendere solidale lo spirito che si respira in ufficio. La coesione tra i colleghi è alla base del lavoro di squadra, fondamentale per raggiungere obiettivi comuni. - Abilità comunicative
Saper dialogare è fondamentale sia per coloro che svolgono un lavoro a stretto contatto diretto con il cliente finale, ma anche per chi riveste un ruolo più individuale. Possedere abilità comunicative, infatti, significa saper inviare ai propri destinatari messaggi facilmente comprensibili e assicurarsi che questi ultimi vengano recepiti senza distorsioni. Nei contesti lavorativi si comunica quotidianamente, a partire dai colleghi con i quali è importante instaurare uno scambio proficuo, tanto per il benessere personale, quanto per la crescita del core business aziendale. - Proattività
Le aziende e i recruiter apprezzano in modo particolare le persone capaci di prendere iniziativa. Dimostrarsi propositivi e intraprendenti è, quindi, un valore aggiunto sul quale fare leva anche durante il colloquio di selezione. Lo si può fare in tanti modi, ad esempio utilizzando lo storytelling e raccontando di situazioni pregresse che vi hanno visti protagonisti all’interno del team nel quale lavoravate o, per chi è alla ricerca del primo impiego e non ha esperienze, attraverso una descrizione delle caratteristiche personali.
Perché le soft skill sono così importanti per le imprese?
Le competenze trasversali favoriscono la crescita aziendale, influenzano la produttività delle persone, aiutano a creare luoghi di lavoro in cui è piacevole stare.
Per questo, come ci ricorda Irene, le soft skill sono oggi fondamentali per catturare l’attenzione dei recruiter e superare brillantemente un colloquio di lavoro.
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