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RadarLAND

La Terra va salvaguardata e riteniamo che le azioni necessarie vadano intraprese subito.

Ecco perché noi di Radar Academy dal 2022 abbiamo deciso di creare RadarLand, una foresta di 1500 alberi. Un polmone verde, che potrai contribuire gratuitamente a piantare, monitorare e respirare, contribuendo così alla riduzione della CO2 e quindi alla salvaguardia del nostro pianeta.

Grazie alla partnership tra Radar e Treedom potrai seguire in ogni momento la storia del tuo albero.

Lo vedrai nascere e crescere, insieme alla tua carriera nel mondo del lavoro!

Treedom_Icons_Green_3 Trees 1

1500

alberi piantati
Treedom_Icons_Green_CO2 1

422,75t

Co2 assorbita
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7

paesi
Kenya_Landscape 1 1
Madagascar_Plants & Fruits 2 1
Colombia_Tree Planting 2 1
Colombia_Plants & Fruits 3 1

La nostra foresta

ALBERI-FORESTA-e1664545007902-768x731 1
limone
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arancio
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caffe
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tefrosia
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cacao
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moringa
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anacardo
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grevillea
macadamia
macadamia
papaya
papaya
albero dinamite
albero dinamite
sesbania
sesbania
avocado
avocado
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Molto più di una foresta

Impatto ambientale

Gli alberi che piantiamo hanno grandi ambizioni: portare benefici non solo all'ambiente, ma anche alle persone che lo abitano. Per questo lavoriamo con ONG e comunità locali per selezionare l'albero giusto, per il posto giusto e per il giusto scopo.

Per questo ragioniamo sul medio e lungo periodo, perché non ci accontentiamo di piantare alberi: vogliamo farli crescere.

Benefici ambientali

Ogni progetto ha le proprie peculiarità e di conseguenza specifici ambiti in cui la piantumazione di alberi può produrre effetti positivi.

Ogni albero, nel corso della propria vita, assorbe CO₂ dall’atmosfera, fissandolo nelle proprie parti legnose. Questa attività permette di sottrarre CO₂ dall’atmosfera ed i suoi effetti sono tanto maggiori, quanto più gli alberi sono messi in condizione di poter crescere e vivere a lungo.

Benefici sociali

Finanziamento, community building, formazione e assistenza tecnica sono i passi fondamentali per avviare ogni nuovo progetto.

Ma soprattutto, è decisivo che le comunità traggano benefici diretti dagli alberi in termini di risorse alimentari ed opportunità economiche. Loro si prenderanno cura degli alberi nel tempo, e godranno dei loro frutti.

Metodologia Treedom

Ogni singolo albero viene fotografato e geolocalizzato al momento in cui viene piantato.

Ciascun albero ha il proprio diario grazie a cui è possibile seguire la storia del progetto a cui darà vita, scoprendo i benefici ambientali e sociali che apporterà.

Treedom Logo_Green 1
01
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Piantato
02
Treedom_Icons_White_Plant Phone 1
Fotografato
03
Treedom_Icons_White_Geotag 1
Geolocalizzato
04
Treedom_Icons_White_Book 1
Storytelling

Il pozzo di Sakai

In un contesto segnato da enormi difficoltà, abbiamo contributo alla costruzione di un pozzo. Una promessa di salute, di dignità e di opportunità per un futuro migliore. Il pozzo è molto più di un semplice punto di approvvigionamento: è la base per un cambiamento radicale che coinvolge le comunità locali, specialmente le donne e i bambini, che finalmente possono sperimentare la sicurezza e la possibilità di dedicarsi a progetti vitali per il loro sviluppo.
Dove

Il pozzo è stato realizzato dall’Associazione 100 per 100 O.d.V. in Repubblica Centrafricana: un paese segnato da una sanguinosa guerra civile, la quale ha distrutto durante il suo corso la maggior parte della rete idrica e dei pozzi, rendendo l’acqua potabile un bene scarsamente reperibile persino in alcune zone della capitale Bangui.

La comunità coinvolta

Nella regione di Sakai, dove vivono circa 13.000 persone, è stato individuato un primo punto critico da cui partire per contrastare l’emergenza. A Sakai I, ad esempio (il nucleo abitativo più corposo composto da circa 7.000 persone) l’unica fonte di approvvigionamento disponibile era un lago, la cui acqua stagnante spesso era causa di gravi malattie intestinali.

L'emergenza

A causa della scarsa potabilità dell’acqua, ogni anno 800.000 persone nel mondo muoiono, tra queste oltre 300.000 sono bambini sotto i sei anni. Nella zona di Sakai I non vi erano altre fonti d’acqua disponibili e le famiglie più lontane dal lago dovevano percorrere fino a 5 km per raggiungerlo.

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