PRENOTA CONSULENZA
feature image
Dora Ferri, Career Coach & Placement Coordinator Radar Academy, spiega cosa dire durante il colloquio motivazionale

L’incontro, richiesto dai recruiter per valutare le ragioni che spingono una persona a candidarsi per una determinata posizione, ha l’obiettivo di testare motivazione e attitudini personali, al fine di capire se sono in linea con la posizione desiderata.

Il colloquio motivazionale è una delle fasi del processo di selezione. Si tratta di uno strumento importante, utilizzato dai recruiter, per capire se un candidato è idoneo a ricoprire la posizione desiderata.

Come per altre tipologie di colloquio, anche nel caso del colloquio motivazionale le persone si chiedono cosa dire, ovvero se ci siano risposte giuste o sbagliate. In questo articolo proviamo a capire meglio come affrontare questo tipo di incontro per non farsi trovare impreparati.

 

Cosa guardano i recruiter durante il colloquio motivazionale?

Dimentichiamo per un attimo le hard skill e le domande volte a verificare specifiche conoscenze. Durante un colloquio motivazionale, infatti, i recruiter indagano il perché le persone hanno scelto di inviare la propria candidatura e come mai desiderano ricoprire un ruolo in quella determinata azienda.

L’obiettivo è quello di testare la motivazione del candidato e di verificare le attitudini personali, così da comprendere se una persona è davvero quella giusta per la posizione ambita. Per fare questo i selezionatori hanno necessità di conoscere meglio chi hanno davanti, cercando di raccogliere quante più informazioni possibili in relazione a:

  • carattere;
  • emotività;
  • attitudine al lavoro in team;
  • resistenza a situazioni di stress;
  • capacità di leadership, in particolare per ruoli più senior e deputati al management.

Le domande più frequenti durante un colloquio motivazionale

Abbiamo chiesto a Dora Ferri, Career Coaching & Placement Coordinator Radar Academy, quali sono le domande che un selezionatore rivolge ai candidati durante un colloquio motivazionale. Si tratta di domande spesso percepite come insolite e un po' fuori dagli schemi. L’importante è non farsi prendere dall’ansia.

  • Mi racconteresti qualcosa in più su di te?
    I recruiter sanno bene che le persone sono molto di più di un percorso formativo e professionale. Pertanto è bene preparare un discorso introduttivo volto a valorizzare interessi, passioni e specifici momenti della propria vita.

  • Quali sono i tuoi punti di forza?
    Un bravo selezionatore cercherà di capire quali sono le soft skill di un candidato. Per questo è importante essere consapevoli dei propri punti di forza e quali contesti ne hanno permesso lo sviluppo. In questo caso specifico il consiglio è quello di non soffermarsi sulle risposte più usuali, come “sono empatico” o “sono in grado di lavorare in team”, poiché l’empatia e un approccio di tipo collaborativo si dimostrano con i fatti. Al contrario può essere utile riportare situazioni realmente accadute durante la propria vita, professionale e personale. I fatti concreti sono più convincenti di tante parole.  

  • Perché dovremmo sceglierti?
    Questa è la domanda che crea il match con l’azienda. Se è vero che non ci sono risposte giuste o sbagliate, è altrettanto vero che studiare a fondo la realtà e la posizione per la quale ci si candida permette di fornire una risposta adeguata. L’obiettivo è mostrare di aver compreso la cultura e i valori aziendali, così da poter raccontare perché ci si sente allineati alla posizione e all’azienda.

Abbiamo visto alcune delle domande più frequenti che i selezionatori rivolgono ai candidati durante un colloquio motivazionale. Dora Ferri, che in Radar Academy supporta gli Allievi che scelgono il Master con stage, garantendo loro le migliori opportunità di ingresso in azienda, consiglia sempre di chiedersi il perché si desidera una determinata posizione in una specifica azienda. In questo modo sarà più facile fornire risposte chiare e convincenti.

Se sei alla ricerca del primo impiego, o stai valutando nuove opportunità lavorative, ti consigliamo di leggere come cercare lavoro senza esperienza e come trovare il lavoro giusto. Se, al contrario, vuoi migliorare la tua presentazione professionale puoi trovare tanti consigli utili nei due articoli dedicati: come scrivere un curriculum efficace e come redigere una lettera di presentazione efficace.

Infine, se hai appena concluso il percorso di studi universitari, ma non sai cosa fare, potresti trovare interessante l’articolo in cui Irene Paladino, Career Coach & Talent Acquisition Specialist di Radar Academy, parla della scelta tra Master o Magistrale.

Altri suggerimenti sul mondo del lavoro sono disponibili nella sezione blog del nostro sito web, mentre per conoscere l’offerta formativa Radar Academy ti invitiamo a visitare la sezione Master Radar Academy.

Qual è il tuo percorso?

Il tuo nuovo master ti aspetta: contatta una career coach  e scopri la tua futura carriera.