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Negli ultimi anni, come rileva una ricerca effettuata da una nota società italiana di head hunting, tra i profili più richiesti dalle aziende troviamo il Risk Manager, professione che attrae sempre più giovani talenti.

Il Risk Manager è il professionista che si occupa di prevedere, studiare e gestire i rischi aziendali che possono intralciare il raggiungimento degli obiettivi strategici, sia che derivino da problemi nelle procedure operative interne, sia che si profilino dall’esterno per fattori indipendenti dalla gestione aziendale (ad esempio da collaborazioni con fornitori, collaboratori, stakeholders).

Quella del Risk Manager è una figura-chiave per tutte le aziende che vogliono una gestione completa e integrata di una serie di rischi legati a settori:

  • finanziari
  • legali e giuridici
  • sanitari
  • operativi
  • strategici

Per questo motivo la cultura del management è in grande ascesa nel mercato del lavoro, e in particolare nell’ambito finanziario, “trainata” anche dalle difficoltà e dalle incertezze che contraddistinguono l’attuale scenario economico e geopolitico mondiale.

La gestione del rischio oggi: una necessità per le imprese che vogliono continuare a crescere

Oggi, più che mai, si rende necessario pianificare strategicamente una gestione dei rischi attraverso previsioni, analisi e, soprattutto, exit-strategies. In quest’ottica il profilo del Risk Manager si rivela una delle risorse più importanti per un’azienda.

Così, secondo le ultime ricerche di una nota società di head-hunting, la figura del Risk Manager (innovativa per la cultura aziendale europea ma già “vecchia” di oltre un decennio per il modello gestionale americano) sarà tra le figure professionali più pagate e più richieste nei prossimi decenni. Lo confermano anche i dati di un’indagine congiunta ANRA (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali) e FERMA (Federazione Europea delle Associazioni di Risk Management), secondo i quali le buone pratiche di gestione dei rischi stanno diventano una prassi normale anche nelle nostre imprese.

In Italia solo il 6% delle imprese ha un risk manager

Secondo la ricerca, più di 3 imprese su 10, tra quelle iscritte all’associazione, hanno assunto un Risk Manager o hanno attiva una consulenza di lungo periodo. A livello generale, invece, questa figura è stabilmente inserita all’interno del 6% del totale delle imprese italiane. Non poco, se si considera che il tessuto produttivo nazionale è costituito per lo più da piccole e media imprese, nelle quali la gestione del rischio è praticata ancora in modo “informale”.

Il dato interessante comunque è che la domanda è destinata a crescere negli anni a venire, soprattutto nel settore dell’e-risk, ovvero del rischio informatico.

Chi è il Risk Manager

Il Risk Manager è un professionista che ha la responsabilità dell’intera governance del rischio d’impresa. Vuol dire che misura e stima tutti i rischi che possono avere ripercussioni sui bilanci aziendali - come le criticità nelle operazioni finanziarie, la responsabilità civile, i nodi delle infrastrutture e dell’inquinamento, la sicurezza dei sistemi informatici - e, al contempo, individua le strategie e gli strumenti più idonei per gestirli e governarli.

Nell’ambito della sua attività di vigilanza sulla probabilità di avere danni, il Risk Manager si occupa anche di assicurazione e considera l’opportunità di ridurre o aumentare i premi assicurativi. Così facendo, garantisce anche:

  • l’ottimizzazione degli investimenti e la riduzione degli sprechi
  • la riduzione dei costi operativi
  • l’ottimizzazione delle risorse

Nel paragrafo che segue vediamo nel dettaglio quali sono i compiti ai quali assolve un Risk Manager. Qui invece completiamo la sua descrizione specificando che questo profilo professionale può essere inquadrato come dipendente ai livelli dirigenziali dell’azienda oppure prestare la sua opera come consulente esterno.

La retribuzione dipende dalle dimensioni dell’azienda: nelle più piccole un Risk Manager consulente all’inizio della sua carriera può ricevere tra i 25mila e i 30mila euro lordi annui. Nelle realtà aziendali più grandi e strutturate, che hanno un team apposito per il Risk Management dove il Responsabile del Rischio non opera da solo ma coordina il gruppo di lavoro creato ad hoc, queste cifre possono triplicare o anche andare oltre.

Cosa fa il Risk Manager

Abbiamo detto che il compito del Risk Manager è quello di individuare e analizzare i potenziali rischi in cui può incorrere l’azienda e, di seguito, valutare le migliori strategie per gestirli.

Più nel dettaglio, un Responsabile del Rischio segue un iter preciso:

  • identifica i rischi
  • misura il loro potenziale impatto sull’azienda
  • determina le modalità di gestione dei rischi
  • stabilisce le eventuali coperture assicurative
  • progetta e determina il supporto necessario nel caso in cui il rischio si verificasse
  • forma le risorse umane sugli scenari e sulle strategie di uscita

Come si diventa Risk Manager?

Per assolvere a queste funzioni un Responsabile del Rischio deve essere dotato di competenze trasversali, come alcune soft skills, e di competenze manageriali:

  • capacità di analisi e valutazione dei costi/benefici
  • attitudine al problem-solving
  • elasticità mentale e flessibilità
  • buona dose di intuito e capacità di ascolto, per afferrare a volo le situazioni
  • spiccate doti di leadership e comunicazione
  • riservatezza

Oltre a questi requisiti generici, il Risk Manager deve avere anche competenze tecniche, specialmente nelle discipline economico-finanziarie o gestionali. Di solito, infatti, chi sceglie di intraprendere questa affascinante carriera, proviene da studi di Economia, Scienze Bancarie, oppure da studi giuridici o nell’Ingegneria Gestionale. 

Non esiste, però, un corso universitario specifico che prepari a questa professione, perciò un Master è un requisito necessario insieme a un po’ di esperienza pratica sul campo che puoi maturare, ad esempio, con uno stage.

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