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Tra le attività alle quali l’azienda non può rinunciare troviamo il controllo gestione, strumento fondamentale per la valutazione e il miglioramento del core business aziendale.

Non sempre chi è interessato a intraprendere una carriera nei reparti amministrazione e finanza di grandi aziende conosce strumenti e strategie finalizzate alla crescita di quest’ultime. Il controllo di gestione, ad esempio, seppur fondamentale è tra gli strumenti dei quali si parla ancora poco.

Considerata una vera e propria attività di business intelligence, è bene approfondire la conoscenza. Di seguito scopriamo perché è così importante, analizzando funzioni, fasi e strumenti per attuarlo in modo efficace.

L’importanza del controllo di gestione

Se vi state chiedendo perché il controllo di gestione è così importante ecco subito la risposta: attraverso questa attività l’azienda può effettuare un’analisi delle risorse economiche, con l’obiettivo di capire come impiegare al meglio per raggiungere i risultati attesi. 

In altre parole, attraverso il controllo di gestione una realtà aziendale raccoglie dati provenienti da diverse attività portate avanti e li analizza, al fine di prendere le giuste decisioni.

Le aziende, quindi, traggono dal controllo di gestione numerosi vantaggi, come:

  • l’ottimizzazione delle risorse economiche
  • una definizione accurata e precisa degli obiettivi da raggiungere
  • la possibilità di stilare un piano previsionale annuale
  • la valutazione dell’andamento aziendale, con analisi a scadenza stabilita
  • la misurazione delle prestazioni delle singole aree
  • l’individuazione dei reparti più e meno performanti

Le funzioni del controllo di gestione

Può essere utile sapere che il controllo di gestione, oltre ad essere uno strumento importante, è anche un’attività multifunzione: permette, infatti, di definire gli obiettivi da raggiungere, quelli già raggiunti e l’efficacia o meno delle azioni aziendali messe in atto; aiuta a determinare i costi di produzione dei singoli prodotti o servizi, il rendimento di ogni attività produttiva e le parti più e meno redditizie del business aziendale;

favorisce il controllo del flusso di ogni risorsa, mettendo in evidenza il rendimento dei manager e di ogni unità operativa; contribuisce alla conoscenza dei costi di un servizio, di una tecnologia o di un’attività svolta con l’obiettivo di confrontarli con altre soluzioni, al fine di individuare alternative più convenienti.

Momenti e fasi del controllo di gestione

Il controllo di gestione prevede tre momenti fondamentali, ovvero pianificazione e sviluppo di strategie aziendali, esecuzione e mobilitazione delle risorse aziendali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, valutazione dei risultati raggiunti.

Nello specifico è possibile individuare vere e proprie fasi che, attuate una dopo l’altra, permettono all’azienda di realizzare un controllo di gestione efficace. Punto di partenza è il controllo antecedente o budgeting, momento fondamentale in cui viene predisposto il budget e si definiscono gli obiettivi operativi. Segue una seconda fase detta di controllo concomitante, dedicata alla misurazione degli indicatori e dei costi diretti e indiretti, al fine di correggere eventuali imprevisti precedentemente non calcolati.

Portati a termine i primi step, il controllo di gestione continua e si conclude con la fase di controllo susseguente, ovvero il momento in cui si effettua la valutazione finale degli indicatori e si mette nero su bianco la comparazione tra budget e obiettivi raggiunti. Quest’ultima fase è detta anche di reporting, poiché quanto emerge viene riassunto in un documento utile per confrontarsi e capire come procedere.

Gli strumenti e le competenze necessarie per attuare il controllo di gestione

Come abbiamo avuto modo di vedere il controllo di gestione genera al termine un output fondamentale per la crescita del core business aziendale. Per questo motivo portare a termine questa attività richiede strumenti e competenze adatte.

Un controllo di gestione efficace non può essere qualcosa di improvvisato. Dal punto di vista tecnico è necessario che l’azienda possieda software specifici e professionali dedicati proprio a questa attività. I dati raccolti, infatti, devono essere trasmessi con celerità per avere un quadro sempre aggiornato dell’andamento aziendale. Solo così è possibile ridurre gli sprechi, ammortizzare i costi e fare in modo che l’azienda persegua la strada per il successo.

Inoltre, è bene riflettere su un aspetto fondamentale: ogni realtà aziendale possiede caratteristiche e peculiarità, pertanto un software è efficace solo se personalizzato sulla base di specifiche esigenze.

In merito alle competenze, invece, è necessario che il Responsabile del Controllo di Gestione abbia capacità di analisi e controllo, in particolare in relazione alla contabilità aziendale, che sappia creare e interpretare un rapporto di gestione e che sia in grado di tenere sotto controllo gli obiettivi di budget. Lo studio dei documenti contabili, così come le strategie da mettere in atto per identificare eventuali margini di miglioramento, sono temi trattati all’interno di percorsi specialistici finalizzati a formare Manager Amministrativi e Controller, come il Master in Finanza, Auditing e Controllo di Gestione.

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