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 Master e corsi nel settore HR sono un tassello fondamentale per chi vuol lavorare in questo settore. Ecco alcune informazioni che ti fanno comprendere perché dopo la tua laurea hai ancora bisogno di una formazione specifica.

“La funzione Risorse Umane o HR (acronimo di Human Resources) ha assunto un ruolo sempre più centrale e strategico all’interno delle organizzazioni”. È questo l’incipit del Manuale delle Risorse Umane, uno degli ultimi volumi tecnici sull’argomento, uscito nel 2021 per GueriniNext, curato da Ernesto D’Amato, imprenditore nel settore delle Risorse Umane e a capo di Radar Academy.

Il ruolo dell’HR Manager è cambiato radicalmente negli ultimi anni, passando da una funzione quasi esclusivamente amministrativa e organizzativa a un ruolo realmente manageriale e di direzione, ma soprattutto strategico che ha reso necessarie nuove competenze e conoscenze e nuove abilità dei Manager delle Risorse Umane a partire dagli anni Novanta.

Come se non bastasse, dal 2010 circa in poi, il digitale ha assunto un ruolo via, via più centrale all’interno dei processi che interessano la quotidianità dell’ufficio Risorse Umane: dalle presenze ai cedolini inizialmente, fino al digital recruiting, un che oggi ha assunto la veste di vera e propria disciplina a sé, tanto è ricca e complessa e piena di possibili, importanti, evoluzioni.

Addetto alle Risorse Umane: da amministrativo a manager

Vista la trasformazione della quale abbiamo parlato e che ha coinvolto l’intero comparto HR, è chiaro che per riuscire a gestire coinvolgere il personale, valorizzare il talento e realizzare un modello organizzativo efficace, hai bisogno di ben più delle semplici abilità che ti servono per fare una busta paga o delle nozioni di economia aziendale che hai studiato all’Università.

[CIT] Perderanno sempre più importanza i luoghi in cui le cose si fabbricheranno mentre ci saranno sempre più luoghi con lavoratori interconnessi che fabbricheranno il futuro. Si lavorerà dovunque e in nessun luogo, sempre e mai, con la consapevolezza che il lavoro sarà parte della vita e la vita sarà anche il lavoro, che però – finalmente – sarà gradevole. (Isabella Covili Faggioli, La Smart Leadership; in Ernesto D’Amato, cit., p.23)

È quindi per costruire questo ampio “ambiente migliore”, un po’ virtuale e un po’ reale, che il Manager delle Risorse Umane, il “People Partner” in azienda, deve lavorare.

Perché è necessario un Master in Management delle Risorse Umane dopo la laurea?

La domanda posta dal titolo sembra di quelle che vogliono aprire la strada a una risposta retorica e banale, ma non è così. Non è solo perché il settore HR è in forte evoluzione, è cambiato velocemente e sta ancora cambiando o perché l’Università offre per tradizione una formazione più lenta ad adeguarsi alla contemporaneità (basti pensare che non esistono ancora corsi di laurea in Social Media Marketing!). C’è una motivazione ancor più profonda.

La risposta la dà egregiamente Enrico Autieri, ex direttore delle Risorse Umane di Fiat e co-autore di un volume fondamentale per chi si occupa di questo settore: “Management delle Risorse Umane” (GueriniNext, 2015).

Autieri spiega nell’introduzione al libro: “La gestione del Personale costituisce un campo di conoscenze che mutua componenti importanti da altre discipline quali il diritto, la sociologia, la psicologia, le scienze della comunicazione e dell’educazione, l’economia, le dottrine manageriali, per non parlare delle prassi operative consolidate e sistematizzate dall’impresa”. Un campo molto vasto che è praticamente impossibile comprendere in un unico corso accademico.

Inoltre, come continua spiegando anche Autieri, il Management delle Risorse Umane non è neppure la semplice sommatoria delle discipline che abbiamo citato o delle conoscenze che sono alla base di esse, ma è la realizzazione di un nuovo ambito disciplinare che prende “da tutte un po’” ma che poi giunge a una nuova definizione.

“[…]nella gestione delle Risorse Umane non ci sono solo saperi e tecniche […] questa disciplina, nella sua applicazione, è ispirata e caratterizzata nel tempo e nelle singole organizzazioni da valori, idee, principi spesso difformi nel guardare alla persona e al suo rapporto con il lavoro”. Questo determina l’estrema necessità di esperienza sul campo per un futuro Manager HR perché bisogna imparare innanzitutto a comprendere la natura dei contesti nei quali ci si muoverà e questa può cambiare di molto la quotidianità, l’approccio, gli strumenti necessari e le competenze che sono necessarie.

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