Nel mondo del lavoro contemporaneo, sempre più globale, rapido e interconnesso, i contesti multinazionali rappresentano una delle principali realtà professionali in cui giovani talenti si trovano a operare o aspirano a entrare. Qui, culture diverse si incontrano, modelli di leadership si intrecciano e i processi richiedono visione ampia, flessibilità e maturità relazionale.
In questo scenario emerge una domanda cruciale: che cosa fa davvero la differenza oggi nei contesti multinazionali? Non si tratta solo di capire quali competenze tecniche siano richieste, ma di individuare quali capacità personali e culturali permettano a un professionista di crescere, contribuire e avere impatto in un ambiente internazionale.
Lo abbiamo chiesto ad Antonella Romeo, Global Talent & Culture Head in Syngenta Biologicals, che ha condiviso un punto di vista prezioso su ciò che conta davvero per avere impatto nel lavoro del futuro.
Quando si parla di competenze necessarie per lavorare in un contesto multinazionale, si pensa spesso a un insieme articolato di capacità tecniche e relazionali. Tuttavia, come racconta Antonella Romeo, Global Talent & Culture Head in Syngenta Biologicals, tra tutte ce n’è una che oggi sembra distinguere davvero i professionisti capaci di avere impatto: la capacità di influenzare gli altri, indipendentemente dalla posizione gerarchica che si ricopre.
Questa competenza, per Antonella Romeo, è ciò che permette di far avanzare le proprie idee, costruire consenso e creare valore anche quando non si ricoprono ruoli di leadership formale. È una dimensione che si colloca a metà tra comunicazione, autorevolezza e consapevolezza di sé.
Il suo messaggio appare particolarmente attuale: il mercato del lavoro è sempre più fluido, i ruoli sono meno rigidi e la collaborazione coinvolge spesso team globali, distribuiti e interfunzionali. In questo scenario, non è più l’organigramma a determinare l’impatto di una persona, ma la sua capacità di dialogare con gli altri, sostenere le proprie convinzioni senza imporle, trovare soluzioni condivise e restare aperta alla complessità.
Influenzare, nel senso descritto dalla docente, non significa convincere a tutti i costi. Significa piuttosto coltivare una presenza professionale credibile, in cui la comunicazione è forte ma rispettosa, le idee sono chiare ma elastiche, e la curiosità verso l’altro diventa una risorsa strategica. È un’abilità che si costruisce nel tempo, attraverso la pratica costante, la disponibilità al confronto e la volontà di apprendere da ogni esperienza.
Proprio questa combinazione di autenticità, fermezza e apertura è ciò che — secondo Romeo — permette di distinguersi nei contesti multinazionali contemporanei. E guardando alle dinamiche del mercato attuale, è facile capire perché: il futuro del lavoro non sarà di chi “ha tutte le risposte”, ma di chi sa creare connessioni, ascoltare, proporre visioni nuove e guidare gli altri, anche senza un titolo che lo richieda.
La vera differenza nei contesti multinazionali, oggi, non riguarda soltanto ciò che si fa, ma il modo in cui si interagisce con gli altri. L’esperienza di Antonella Romeo mostra come la capacità di influenzare, comunicare con autenticità, sostenere le proprie idee e restare curiosi sia una delle competenze più strategiche per chi desidera crescere in un ambiente globale.
Si tratta di un’abilità che unisce maturità personale, consapevolezza relazionale e attitudine all’apprendimento continuo. Ed è proprio questo mix a permettere di generare un impatto concreto nelle organizzazioni internazionali.


