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Mercato del lusso: le tendenze che caratterizzeranno gli anni futuri

Scritto da Radar Academy | 8-giu-2022 23.39.00

Il 2022 ha segnato per le aziende del Fashion & Luxury non solo il rientro nei ricavi pre-pandemia, ma anche una nuova gestione dei canali fisici e digitali alle prese con il tema della sostenibilità.

Gli anni che ci siamo lasciati alle spalle sembravano non passare mai, eppure il 2022 è un anno per molti da ricordare, proprio come accade alle aziende che operano nel Fashion & Luxury e nel cosiddetto mercato del lusso.

Dopo un 2020 e un 2021 in cui abbiamo visto crescere nel complesso la fruizione dei servizi online, dagli acquisti online al tempo trascorso sui Social Network, ci siamo trovati davanti a quello che i curatori dell’Osservatorio Webranking chiamano New Normal.

Da marzo 2021, come raccontano nel paper Think Fashion, si è registrato un trend decrescente a livello europeo in termini di vendite online, dovuto alla ripresa della mobilità e alla riapertura dei negozi fisici. Nonostante questo, però, il New Normal non ha decretato la fine dell’E-commerce, né quella dei retail fisici che, al contrario, hanno trovato posto al centro di una journey più variegata, capace di supportare l’utilizzo dei canali online.

Cosa aspettarsi allora nel 2023? Vediamo insieme un’anticipazione di trend e tendenze in attesa dell’arrivo del nuovo anno.

Fashion & Luxury: le tendenze del 2023 secondo Webranking

Sul trend globale sembrano non esserci dubbi: l’impatto delle vendite dai canali digitali passerà dal 24% al 43% entro il 2025. Ma non è tutto, il 2023 sarà per il Fashion & Luxury un anno decisamente da ricordare, poiché si svilupperanno nuove abitudini di acquisto, le persone elaboreranno ulteriormente le proprie scale valoriali e troveranno spazio i cosiddetti nuovi influencer.

Vediamo nel dettaglio i nuovi trend attesi per il 2023 secondo le previsioni Webranking.

Metafashion

Si parlerà anche di “Metafashion” e non più solo di Fashion. Il nuovo neologismo arriva appositamente per definire la moda nel Metaverso. Secondo il report di Business of Fashion dedicato alle opportunità nel Digital Fashion il 50% dei consumatori americani ha dimostrato interesse verso l’acquisto di una risorsa digitale nei prossimi 12 mesi. Gli appartenenti alla Gen X e Gen Z sembrerebbero particolarmente attratti da virtual skin, avatar, NFT, ma anche capi virtuali. Non è un caso che Balenciaga e Moncler abbiano deciso di collaborare con Epic Games per il lancio di skin e accessori digitali, Ralph Lauren ha scelto di offrire un’experience sugli sport invernali, dal titolo The Ralph Lauren Winter Escape, mentre Tommy Hilfiger ha lanciato una vera e propria collezione virtuale.

ReCommerce

Second hand, refurbished e sustainability sono le parole che spiegano al meglio la diffusione delle nuove piattaforme ReCommerce. I capi di seconda mano, i prodotti ricondizionati e la nuova sensibilità per la sostenibilità ambientale sembrano aver trovato un punto di incontro in un servizio che piace soprattutto alla Gen Z. In questo modo si trovano nuovi outfit, si allunga la vita dei prodotti e si riduce la necessità di continue produzioni materiali. 

Dalla Fast Fashion all’Out of Fashion

La Commissione Europea, in una comunicazione del 30 marzo 2022, ha affermato che è necessario dare una risposta forte e concreta al proliferare di capi di abbigliamento che diventano spazzatura. Secondo le statistiche UE un europeo butta via ogni anno circa 11 kg di capi di abbigliamento. Per questo nel documento di Strategia UE per prodotti tessili sostenibili e circolari si prevede che entro il 2030 i prodotti tessili immessi sul mercato siano durevoli, riparabili e riciclabili. L’obiettivo, per le aziende che operano in questi settori, è quello di utilizzare il più possibile fibre riciclate, di produrre i propri prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente e di accantonare definitivamente la “fast fashion”, evitando qualsiasi aumento dei prezzi.

Nuovi influencer

Aziende, brand e grandi multinazionali appaiono sempre più interessate a stringere partnership con le voci emergenti capaci di raccontare prodotti e servizi. 

La ricerca di BlogMeter sui Social Network più utilizzati dagli italiani è un ottimo documento per capire come la crescita di piattaforme quali Instagram e TikTok rappresenti un’opportunità per le voci emergenti, ovvero piccoli creator in grado di costruire community autentiche e vive.

Tali voci sembrerebbero destare l’attenzione dei brand più di quanto facciano i macro-influencer, spesso con un pubblico di seguaci lontano dalla follower base. Empatia, autenticità e rapporto umano sono le parole chiave delle future strategie social.

Nuovi scenari per i non-fungible token

Per molti l’acronimo NFT è ancora un mistero, in realtà per le grandi maison è già uno stadio di vendita avanzato. Diciamo subito che un NFT, ovvero non-fungible token, è un contenuto digitale che rappresenta un oggetto del mondo reale, come ad esempio un’opera d’arte, una canzone, un gioco e così via.

In altre parole chi acquista un’opera NFT non acquista l’opera in sé, ma la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito da uno smart contract.

Tra le aziende che hanno generato maggiori guadagni nell’universo degli NFT troviamo Nike, con la vendita delle nuove Nike Dunk. Si tratta di un lotto di scarpe virtuali della collezione Dunk Genesis Cryptokicks confezionate assieme alla società di recente acquisita Rtfk (si legge “antifact”). Chi ha acquistato le scarpe non ne ha ricevuto un paio fisico, ma potrà ugualmente indossarle grazie ad un filtro su Snapchat.

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