In un mondo del lavoro sempre più globale e interconnesso, le esperienze all'estero sono diventate uno degli elementi più apprezzati e riconosciuti all'interno di un curriculum.
In un mondo del lavoro sempre più globale e interconnesso, le esperienze all'estero sono diventate uno degli elementi più apprezzati e riconosciuti all’interno di un curriculum.
Che si tratti di uno scambio universitario, di uno stage, di un programma Erasmus o di un'esperienza lavorativa vera e propria, vivere e lavorare fuori dai confini del proprio Paese è spesso sinonimo di flessibilità, apertura mentale e spirito di iniziativa.
Ma quanto contano davvero agli occhi di recruiter e aziende? E in che modo valorizzarle al meglio?
Un'esperienza all'estero non è solo un viaggio. È una palestra di vita in cui si sviluppano e allenano competenze trasversali fondamentali nel mondo del lavoro:
Tutte queste abilità sono altamente valorizzate da aziende orientate al cambiamento, all'innovazione e all'internazionalizzazione.
Non basta scrivere “esperienza Erasmus” o “stage a Londra” per catturare l'attenzione dei recruiter. Al contrario è importante contestualizzare mettendo in evidenza alcuni aspetti fondamentali di quanto vissuto, come ad esempio:
Solo un racconto concreto e consapevole dell'esperienza all'esterno renderà quest'ultima rilevante agli occhi dei selezionatori. Una strategia efficace per arrivare ad uno storytelling di questo tipo può essere quella di rispondere a domande mirate: Cosa hai fatto? Cosa hai imparato? In che contesto? Quali risultati hai ottenuto?
Avere vissuto all'estero non significa solo “avere un bel ricordo”. Significa dimostrare di saper uscire dalla propria zona di comfort, affrontare l'ignoto e mettersi in discussione. Tutte qualità che oggi vengono considerate cruciali, soprattutto nei giovani candidati.
Molte aziende, infatti, vedono in questi profili una maggiore propensione al cambiamento, una mentalità aperta e una maggiore capacità di lavorare in team multiculturali. E questo vale anche per ruoli non strettamente internazionali.
Nel proprio Curriculum Vitae le esperienze all'estero contano e spesso rappresentano un punto di svolta nel percorso personale e professionale.
Che tu sia un neolaureato alla ricerca della prima opportunità o un professionista in transizione, raccontare bene le tue esperienze internazionali può fare la differenza. Non tanto per dove sei stato, ma per ciò che hai imparato e come lo hai trasformato in valore.