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3 Italiani su 4 affermano di preferire, nel momento dell’acquisto, brand che si dimostrano maggiormente attenti alle tematiche di Diversity Inclusion e Responsabilità Sociale. Questi i dati forniti da una ricerca condotta da Diversity e Focus Management. 

Una ricerca che tratteggia uno scenario in cui etica e business sono strettamente connessi. Per essere appetibili sul mercato oggi, non basta mettere in campo servizi e prodotti di qualità, ma è necessario intercettare i valori di riferimento dei consumatori ed assumersi la responsabilità sociale di essi attraverso iniziative concrete. In altre parole, per i consumatori, le aziende rappresentano degli attori che hanno la responsabilità sociale di trasformare l’ambiente circostante promuovendo buone pratiche e valori riconosciuti universalmente.

Ma, effettivamente, cosa intendiamo per Diversity Inclusion?

Quando parliamo di Diversity e Inclusion, ci riferiamo a quelle attività volte all’abbattimento delle discriminazioni legate all’etnia, alle caratteristiche fisiche, all’orientamento sessuale o di fede.  

Per le aziende la Diversity Inclusion si traduce in due aree di intervento:

  • Costruzione di un ambiente di lavoro in cui la diversità non rappresenti una penalizzazione e dove ogni individuo si senta libero di esprimere il proprio particolare ed unico modo di essere.
  • Offrire servizi e prodotti in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative di un target variegato comunicando in maniera personalizzata, ed esprimendo dei messaggi che non escludano nessuno.

Un approccio che dimostra che la responsabilità sociale può fare la differenza sul mercato, solcando un gap in termini di ricavi tra brand (uno, ad esempio, percepito come inclusivo ed uno non inclusivo) che si aggira intorno al 17% a favore, ovviamente, del brand che dimostra maggiore attenzione alla Diversity Inclusion.

Il tema è oggi di centralità assoluta ed esistono molteplici indicatori in grado di valutare la Diversity Management delle aziende, ovvero le politiche inclusive messe in campo.

Tra i più importanti segnaliamo il D&I Index (Diversity  & Inclusion Index) creato dal colosso Thomson Reuters, che su scala globale ha identificato i 100 brand più attenti ai temi della diversità e dell’inclusione. Una classifica che vede al primo posto Accenture, mentre tra le italiane segnala TIM (6° posto) e il gruppo Hera (22° posto).

Tra le manifestazioni più importanti per la diffusione delle buone pratiche di Diversity Inclusion, invece, indichiamo la Diversity Awards, che nell’ultima edizione tenutasi a Milano, ha premiato per il loro impegno attivo e per le loro azioni di responsabilità sociale,  aziende come Danone e Findus.

 

Diversity e Inclusion, comunicazione di successo

Se è vero che azioni di responsabilità sociale possono rafforzare il brand agli occhi dei consumatori, è altresì opportuno per le aziende, comunicare le proprie attività di Diversity Inclusion in maniera chiara ed efficace. A fare scuola in questo caso sono i grandi brand che già da qualche anno hanno trasformato radicalmente la propria comunicazione a favore di un approccio personalizzato ed inclusivo.

Ecco alcuni casi di Diversity Inclusion di successo.

LEGO. Multiculturalità.

Recependo le esigenze dei suoi consumatori la LEGO ha integrato nel tempo, alle sue classiche figurine di colore giallo, personaggi dal colore di pelle variegata. Un messaggio di coesistenza multiculturale che si aggiunge a tutta una serie di attività di responsabilità sociale dedicate alle donne e ai disabili.

diversity inclusion lego

MATTEL/BARBIE. Gender free

La Mattel, con la collezione “Creatable World” ha realizzato una nuova collezione di Barbie costruite libere da indicazioni di genere. Dei giocattoli che secondo l’azienda permettono ai bambini di sentirsi liberi di interpretare liberamente se stessi durante il gioco.

diversity inclusion barbie

IKEA. Orientamento sessuale.

Il colosso Svedese, ha promosso l’apertura di un suo store a Catania attraverso una campagna di comunicazione che recitava “Aperti a tutti le famiglie”, un segnale importante in tema di libertà sessuale e di accettazione delle relazioni amorose nella varietà delle loro configurazioni. Ma più in generale l’azienda si è assunta la responsabilità sociale di combattere le discriminazioni legate all’orientamento sessuale in tutti i contesti, come accade con l’ormai celebre presa di posizione  contro il Family Day.

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Oracle. Disabilità

Il colosso Statunitense del settore informatico oltre a distribuire ai propri dipendenti con disabilità software ed attrezzature in grado di supportarli nel loro lavoro, mette in campo iniziative di responsabilità sociale atte a promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione. Un esempio è dato dal fondo destinato alle borse di studio dedicate a studenti disabili.

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